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Influenza della pandemia da CoVid-19 sullo status psicologico delle coppie infertili
Informativa alle coppie
Gentile Signora/Signore,
Le viene proposto di partecipare ad uno studio osservazionale completamente ANONIMO, che ha per titolo: “Influenza della pandemia da CoVid-19 sullo status psicologico delle coppie infertili"
Prima di decidere se partecipare o meno è importante che Lei comprenda bene perché viene fatto questo studio e cosa comporta. La preghiamo pertanto di leggere attentamente le informazioni che verranno di seguito riportate. La compilazione del questionario che segue rappresenta espressione del Suo consenso alla partecipazione allo studio
L’infezione da nuovo coronavirus (COVID-19), anche noto come SARS-CoV-2, rappresenta una vera e propria emergenza di salute pubblica globale. Si ipotizza che in condizioni di epidemia da malattia infettiva aumentino gli stati di stress e ansia nella popolazione.
Il percorso per ottenimento di una gravidanza in quanto tale, spesso lungo, tortuoso e ricco di delusioni, compromette in maniera significativa il benessere psicologico della coppia infertile. In seguito all’esplosione dell’emergenza per pandemia da COVID-19, in accordo con la fase di lock-down prevista dal DPCM 11 marzo 2020, è stato deciso di non intraprendere trattamenti di fecondazione assistita nel momento di ascesa del picco di infezione.
Alle coppie afferenti al centro di PMA è stato dunque richiesto ulteriore tempo d’ attesa fino al ripristino delle attività mediche ambulatoriali, che coinciderà con la fase di allentamento delle limitazioni successiva a quella del lock-down (Fase 2). Tale fase è caratterizzata da incertezza sull’inizio e sulle caratteristiche stesse delle limitazioni che saranno imposte, parametri che dipendono necessariamente dall’andamento della curva di contagio. Il fattore tempo, tuttavia, è un parametro imprescindibile per il successo delle tecniche di riproduzione assistita.
Ancora, in letteratura esistono pochissimi studi, condotti su piccole popolazioni, che sembrerebbero escludere la trasmissione verticale del virus a termine della gravidanza. Al contrario non esistono evidenze scientifiche relative all’ eventuale effetto dannoso del virus sul prodotto del concepimento nelle fasi iniziali della gravidanza, ragion per cui, al momento, nessun clinico può escludere con certezza che contrarre l’infezione da COVID-19 nella fase peri-concezionale non rappresenti un fattore di rischio per esposizione ad agente teratogeno.
Lo scopo di questo studio è quello di valutare influenza dalla pandemia da COVID-19 sullo status psicologico delle coppie infertili.