IL DILEMMA ETICO DI ASCANIO

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* 1. Una grande azienda, la Chimimax, che produce solventi chimici con un processo industriale, secondo le analisi di una associazione ambientalista locale, la VerdeCittà, ha un impatto negativo sulla salute della popolazione che risiede nei pressi dell’impianto.

L’ingegner Ascanio, che comprende le preoccupazioni dei cittadini del luogo nel quale anch’egli vive, ha da sempre lavorato nella Chimimax ed ora è direttore di produzione, a qualche anno dal pensionamento, ed è un punto di riferimento per tutti i lavoratori il che gli consente di svolgere il proprio ruolo in maniera autorevole. Quale fine carriera aspira al ruolo di direttore generale che da poco tempo è rimasto scoperto. L’ingegner Ascanio deve proporre una soluzione che consenta al Consiglio di Amministrazione di assumere una decisione per rispondere alle rimostranze delle numerose associazioni ambientaliste nazionali nonché ai cittadini residenti sul territorio circostante.L’ingegner Ascanio è in possesso di diverse analisi effettuate da istituti specializzati che hanno evidenziato che, in realtà, l’inquinamento prodotto è nei limiti di legge e dunque il danno ambientale è abbastanza contenuto laddove potrebbe manifestarsi significativamente solo in seguito ad un accumulo progressivo dei residui tossici negli anni a venire.

I componenti del Consiglio di Amministrazione lo hanno dunque incaricato di elaborare una proposta, che comunque accetteranno di buon grado, avendo piena fiducia nel giudizio dell’ingegner Ascanio, raccomandandosi tuttavia di tener conto anche degli aspetti economici ed occupazionali della azienda che da un po’ di anni non sta navigando in buone acque.

L’ingegner Ascanio ha verificato che una possibile soluzione potrebbe essere quella di una ristrutturazione del processo produttivo, che ridurrebbe significativamente l’inquinamento graduale e migliorerebbe l’indice di produttività in quanto ridurrebbe significativamente l’apporto di lavoro manuale. La ristrutturazione però potrebbe avere ricadute sulla produzione con conseguenti perdite di commesse e impatti negativi circa il livello di occupazione dei lavoratori.

Cosa dovrebbe fare l’ingegner Ascanio? Dovrebbe proporre la ristrutturazione del processo di produzione?

SI, dovrebbe proporre la ristrutturazione del processo.

NO, non dovrebbe proporre la ristrutturazione del processo.

Non so rispondere.

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* 2. Leggere attentamente le 12 argomentazioni che potrebbero essere alla base della decisione del dilemma. Valutare, per ciascuna di esse, le motivazioni morali indipendentemente dalla azione selezionata.
Ordinare le argomentazioni spostandole o inserendo il numero del posizionamento accanto alle alternative più importanti (1 = più importante, 12 = meno importante).

Dovrebbe proporre la ristrutturazione, per evidenziare al Consiglio di Amministrazione la cura degli interessi aziendali nel lungo termine e quindi poter augurarsi di avere il giusto riconoscimento di un ulteriore avanzamento di carriera

Dovrebbe proporre la ristrutturazione, perché è necessario che il rispetto della legge tenga conto anche del fenomeno di “inquinamento graduale”

Dovrebbe proporre la ristrutturazione, perché tale decisione persegue il maggior beneficio per la maggioranza dei soggetti coinvolti

Non dovrebbe proporre la ristrutturazione, per evitare che una decisione non giustificata da motivi evidenti ed urgenti possa compromettere la situazione aziendale e quindi la sua posizione che ha conquistato a prezzo di grandi sacrifici

Non dovrebbe proporre la ristrutturazione, perché potrebbe non essere compreso dai lavoratori dell’azienda che potrebbero percepire la proposta come una ingiustificata insensibilità per le loro sorti occupazionali

Dovrebbe proporre la ristrutturazione, perché la tutela dell'ambiente è rispetto incondizionato per ogni specie vivente

Dovrebbe proporre la ristrutturazione, anche per dimostrare ai cittadini del luogo di essere particolarmente sensibile alle loro necessità e dunque guadagnare il loro apprezzamento e considerazione

Non dovrebbe proporre la ristrutturazione, in quanto qualsiasi decisione deve in ogni caso considerare tutti i lavoratori come fine e non come mezzo produttivo

Non dovrebbe proporre la ristrutturazione, in quanto si potrebbero generare maggiori problemi, aziendali ed occupazionali, in mancanza di benefici oggettivi per la popolazione attualmente residente nei pressi della azienda

Dovrebbe proporre la ristrutturazione, per evitare che un domani debba rispondere per una sua oggettiva responsabilità civile risarcitoria e/o ripristinatoria se non addirittura in termini penali

Non dovrebbe proporre la ristrutturazione, perché il grado di inquinamento prodotto è contenuto all’interno dei limiti di legge e quindi è opportuno convincere la popolazione e le associazioni ambientaliste che non vi sono pericoli con l’attuale processo produttivo

Non dovrebbe proporre la ristrutturazione, spiegando al Consiglio di Amministrazione che, tutto sommato, per l’azienda non è necessario correre rischi che non sono giustificati e che potrebbe fornire a tal proposito maggiori garanzie assumendo il ruolo di direttore generale

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* 3. Inserisci qui indicazioni circa le motivazioni alla base della tua decisione